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SP23 è un collettivo creativo di musicisti, DJs e artisti specializzati in esibizioni di musica elettronica dal vivo. Le origini della collaborazione risalgono a venti anni fa, quando la crew viaggiò per l’Europa, ed oltre, con il sound system Spiral Tribe. SP23 era solo uno dei molti nomi di case discografiche associate allo studio di registrazione mobile del sound system; lo studio aveva come sede un carrozzone da circo di uno showman. In quel periodo, SP23 era uno dei primi pionieri della musica elettronica dal vivo. Ora, nel 2012, otto dei membri originali del sound system si sono riuniti ed hanno formato gli SP23 attuali.


UN PÒ DI STORIA:

Nel 1990 gli Spiral Tribe organizzavano a Londra eventi non autorizzati. In quel periodo il governo stava applicando legislazioni per sradicare dall’Inghilterra i movimenti dei rave party e dei festival liberi. In poco tempo gli Spiral Tribe divennero famosi per la loro linea politica senza compromessi ovvero quella di mantenere attivo lo spirito libero della musica e protestare.

In pochi mesi il numero delle persone che partecipavano ai free party divenne enorme e così diventò difficile trovare location segrete abbastanza grandi nei bassi fondi della città. E così, nell’estate del 1991, il collettivo Spiral Tribe “schizzò fuori” dai confini di Londra verso la campagna britannica.

Suonando in posti selvaggi, sotto le stelle, gli Spiral Tribe divennero un simbolo di resistenza contro le vecchie gerarchie di oppressione e sfruttamento. Ma, così come continuava a crescere la loro popolarità, cresceva anche la determinazione delle autorità nel dargli la caccia e nel mettere a tacere la loro musica ribelle.

Sebbene molti degli Spiral furono arrestati con l’accusa di aver organizzato il free festival Castlemorton Common, il sound system si spostò nell’Europa continentale. Qui, la carovana di ex camion militari (che cresceva sempre di più) continuò ad attrarre un grande seguito di sostenitori della scena underground; questo portò alla nascita del movimento dei Teknival in tutto il mondo.

Traduzione da Sara Speroni (Elektrorganizm)